Partenza, via: con Trollbeads è ancora meglio

 Sì, la nuova casa le è piaciuta. Soprattutto l’altalena in camera.  

Poi la Berenice è salita sul soppalco e ha trovato una montagna di regali, incluse le sneaker d’argento di Ecco.
  

Quindi abbiamo celebrato il suo ottavo compleanno con un giorno d’anticipo: come accade ogni estate i festeggiamenti dureranno qualche mese.

  
    
  

Ora siamo all’aeroporto di Bergamo in attesa del volo per Billund ed entrambe indossiamo scarpe d’argento di Ecco, di quelle disegnate apposta per camminare sulle nuvole.

  

Argento anche per i nostri bracciali Trollbeads: “Non arrugginiscono, vero?”, si è assicurata la B. Appena ha visto il cuore di cristallo di Frozen ha deciso: “Il primo bead è questo: si sa che chi fa la principessa delle nevi, alla fine, è buona. Un po’ come noi, giusto?”. Chissà che ne pensa il signor Trollbeads.
   

Un amore di bracciale: voilà. E gloriosi auguri Berenice.

La neve ad agosto: per te, amore mio

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La cosa più incredibile, da quando mi travesto da blogger, è che ormai mi hanno preso per un’Italiana che vive in Danimarca o in Norvegia. Quindi i fanatici della Scandinavia mi scrivono per chiedermi nuovi libri con cui alimentare la propria ossessione nordica. L’altro giorno, poi, tale Marcus Olson mi ha cercato in chat e mi sono detta: «Svegli questi Svedesi. Scrivo un post su quanto siano fighi e tac, non solo lo capiscono, ma mi contattano pure». E mentre sto per congrantularmi con la mia nuova giovane me stessa e la sua perfetta tattica di persuasione/acchiappo del lettore internettiamo cosa scopro? Primo che è “solo” un amico di Sara e, secondo, che fa lo chef. A Seattle, tra l’altro, e quindi non ci scappa non dico una cena, ma neanche una fetta di burro con una striscia di salmone sopra per aperitivo.

Tanto vale dedicarsi agli ultimi preparativi, va. Domani parto per Billund, Danimarca, con due bambini, un uomo e soltanto un trolley in quattro: alè. È per questo che il resto del tempo l’ho dedicato al welcome back della Berenice. Su un sito di mamme molto creative e con l’hobby del fai-da-te-ma-lo-condivido-con-tutti-vi-amo ho trovato il solito set di decorazioni a tema Frozen: ma va?

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Quindi ho scaricato e stampato tutto e a un certo piunto mi sono messa a ritagliare una mezza dozzina di fiocchi di neve. Supplicando il dio Thor di far nevicare a Capo Nord: ad agosto non l’ho mai visto, ti prego, ti prego, ti prego. La mia bis-nonna Ester ricordava che un’estate, in provincia di Alessandria, era successo. Per questo il 5 agosto si celebra la Madonna della Neve a Novi Ligure, diceva lei. E tutte le volte che me lo raccontava, da piccola, io me la immaginavo passeggiare per via Girardengo avvolta in un incredibile mantello di pelliccia bianca e in sandali color cuoio. Sono state prima lei e sua figlia Teresa poi, la mia nonna, a trasmettermi tutte le notizie un po’ magiche e anche un po’ assurde sul Polo Nord che, secondo loro, era abitato da orsi bianchi, ma anche giraffe e scimmie e favolose farfalle tutte colorate e musicali. Comunque in ogni storia c’erano montagne di ghiaccio e arche di Noè e la protagonista indossava con disinvoltura stole, cappelli, cappotti e deliziose mantelline di visone/volpe/ermellino.

Sarà per questo che io questo Nord me lo immagino come un posto fantastico. Quindi, nevicherà sicuramente, amore mio.

 

Ogni Trollbeads è una favola

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La prima volta che sono diventata madre ho pianto & singhiozzato. Disperatamente: ero convinta di morire, con un cesareo; che me ne sarei andata via così senza neanche combattere dopo solo 12 ore di travaglio. Poi ho visto la Berenice e ho capito che da lì in poi la mia vita sarebbe stata tutta rosa fuchias, come diceva lei.
Al secondo figlio (e relativo cesareo) non sono riuscita a camminare per un mese. E pensavo di aver terminato tutte le mie lacrime con Vittorio.

Invece, ogni volta che mi nominano la parola “parto” e un neonato fa nghè me ne scende una in automatico e mi riga la guancia. Giuro. Ovvio che oggi quando Trollbeads mi ha consegnato il bead maternità mi sia commossa. Era il minimo e ogni mamma sa esattamente perché, vero Jessica from Miami?

Ogni bead è una tappa del viaggio
Ogni bead è una tappa del viaggio

Comunque. Il 7 agosto, giorno dell’ottavo compleanno della Bambola, comincia l’avventura. E Trollbeads, il fiabesco marchio di gioielli danese, ci ha aiutato a comporre il viaggio che ci porterà fino a Capo Nord. Ogni giorno avremo un bead su cui favoleggiare e immaginare una, nessuna o centomila storie da raccontare in Scandinavia. Il primo è appunto il bead Maternità, da cui il cappello introduttivo lacrimoso. Scusate e Thank You.

Per ora è tutto una sorpresa. Per la B, intendo. Ok, qualcosa le ho accennato solo non sa che anche lei avrà il suo mini bracciale da mettere insieme. Più piccolo, rosino e pieno di cose magiche (il fiocco di neve, il diamante rosa, Pollicina+ il Brutto Anatroccolo). Tak Hans Christian Andersen.

 

Ogni bead è una favola
Ogni bead è una favola

Notizia di servizio. Qui da Trollbeads se arricchisci il tuo bracciale di bead e, a un certo punto, diventa troppo stretto, te lo sostituiscono con uno della misura adeguata. Gratuitamente.

Non solo. I beads di vetro, in teoria, portano in dote una garanzia a vita. Sì, perché per realizzarne ognuno gli artigiani danesi usano il vetro di Murano (il migliore e più resistente e scenografico del mondo) che grazie alla tecninca dell’avvolgimento diventa infrangibile. Quindi, se un bead si spezza, significa che aveva un difetto originale e basta andare in negozio per averne un altro uguale e perfetto (a Milano è in via Pontaccio 3/5 e le ragazze sono molto carine, gentili e vorreste subito sposarne una o trasformarla nella vostra nuova BFF).

Devo solo accertarmi che quando arriveremo a Lalandia, il parco acquatico di Billund, Danimarca, la B accetti di separarsi dal suo bracciale col il primo e unico bead: per i Trollbeads il cloro è come la criptonite per Superman. Riuscirò a convincerla? Intanto, nessuno le dica niente. Rimanga tutto tra noi. Ssssh.