Cioè Pippi Calzelunghe. Ma anche Anna o Elsa di Frozen. Che in comune hanno: 1) l’essere molto amate; 2) l’essere nate in Scandinavia: Pippi in Svezia e le due sorelle delle nevi in Norvegia.
Ma che ci azzeccano con me? Sembra niente, invece è moltissimo. Pippi mi ha insegnato a essere libera e a credere, davvero, che tutto quello che desidero, prima o poi, si realizzerà. Basta impegnarsi moltissimo e provarci e riprovarci e poi salire in groppa a un cavallo bianco, pronunciare bibidibobidibù. E a quel punto ti accorgi che ti sono spuntate le trecce rosse e cammini sulle nuvole con un paio di scarpe che, secondo la Berenice, assomigliano alle Converse nere. È in momenti come questo che io mi sento felice. Quindi grazie, Astrid Lindgren.
Anna ed Elsa vivono praticamente con noi. Ne ho di tutte le misure e materiali, stampate su magliette, vestitini, pigiami e perfino sulla custodia dell’iPad Mini. Mia figlia Berenice, come tutte le 7/8enni ne va pazza e ogni mattina, appena si alza, canta Frozen. È merito di queste due se il giorno di Natale dello scorso anno siamo finiti tutti a Oslo: perché avevo letto da qualche parte che i disegnatori del film della Disney si erano ispirati ai paesini della Norvegia per le scene di Frozen e così abbiamo trovato un volo last minute e siamo partiti.
Non che non lo sapessi, eh. Ora ne abbiamo la certezza: we love Scandinavia. Quindi vi beccherete un po’ di servizi da laggiù e un viaggio molto speciale coi baby. Top secret.
Però non comprerò la versione primaverile dei vestiti delle due di cui sopra. Anche se sono assai fioriti, vedi video di Frozen Fever, 4 minuti di trailer prima della nuova Cenerentola per placare la Frozen dipendenza delle nostre figlie.
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