
Oggi sono due anni esatti che non dormo. Forse riesco a chiudere occhio per 4 ore ogni notte, ma perfino Manolo Blahnik mi supera: ieri mi ha detto che lui ci riesce per 5 ore di fila. E ha 73 anni. Io, diversi di meno, ma ho due figli. Ecco, il più piccolo, Vittorio, oggi compie solo 2 anni. Ma molto intensi: gloriosi auguri Ghenghili!
È nato lo stesso giorno di Kim Kardashian, non so se mi spiego. E quando noi stasera spegneremo le sue due candeline nei cinema di tutta Italia si festeggerà il Ritorno al Futuro Day con la proiezione di Back to the Future II: il 21 ottobre 2015 è il giorno in cui Marty e “Doc” arrivano nel futuro. Ai tempi io ero piccola e sognavo di sposare Simon Le Bon e gli anni Duemila erano un traguardo che ero convinta i grandi si fossero inventati per metterci paura. Lo giuro.
Vittorio ha smesso di dormire, definitivamente, quando siamo tornati dal nostro viaggio in Scandinavia. Sembra impossibile ma viaggiare tutto il giorno in macchina lo rilassava. Uno dei motivi per cui era così calmo era che: usavamo seggiolini norvegesi. E questo fa la differenza, secondo me. Lui è la prova vivente che BeSafe produce i seggiolini per auto più morbidi e comodi e favolosi del mondo. Intanto perché ci metti un secondo per capire come si montano in auto. Secondo perché hanno un bel design e rispettano norme di sicurezza a prova di norvegese, quindi di altissimo livello. Come tutto quello che fanno in Scandinavia.
Inoltre, lassù, anche i modelli per bambini più grandi sono a forma di poltroncina diversamente da quel che succede in Italia dove basta una specie di cuscino di plastica e via. Il modello BeSafe da 6 anni in su si riesce perfino ad allungare in un paio di posizioni e perfino la Berenice si è complimentata: «Mai viaggiato così soffice». E lei gira il mondo su ogni mezzo di trasporto da quando ha 9 mesi. Quindi, secondo me, BeSafe dovrebbe usarci come testimonial mondiali. Hey, lassù: fateci un pensierino, saremmo perfetti. Chiamatemi. Scrivetemi.
Comunque. Vittorio dormiva molto meglio alle Isole Lofoten, per dire. Finché è restato in Norvegia lo mettevo in un qualunque lettino con le sponde di un qualunque hotel, pronunciavo una sola volta la parola nanna e lui tac, si addormentava. Da solo. Il che si è ripetuto anche in Finlandia e Svezia.
Ora. Di solito nel giorno del loro compleanno accade sempre qualcosa di un po’ magico, ai bambini: imparano a camminare, parlare, mangiare con le posate ect. Io oggi non ti chiedo tanto Vittorio.
Vorrei dormire almeno quanto Manolo. Solo un’ora in più. Ti prego, ti prego, ti prego. Me lo merito.