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Non so a voi, ma a me le storie di successo hanno sempre fatto un gran bene. Perché mi fanno credere che tutto sia davvero ancora possibile: per tutti noi, in qualunque parte del mondo abitiamo. Quindi, vi voglio raccontare questa che, di nuovo, ho scoperto per caso.
Un giorno vado su Internet e compro un paio di scarpe per Vittorio: perché erano piuttosto convenienti, sembravano comode e insomma ero soprattutto di fretta.
E quando arrivano che succede? Il quasi duenne impazzisce di gioia, vuole indossarle subito, camminarci e come si diverte. È così a suo agio che ci vuole perfino andare a dormire. Sì, non se le vuole proprio più togliere (vedi foto).
Quindi diventano le sue scarpe preferite. Il marchio si chiama Ecco, è danese e la prima volta che l’ho visto è stato in Francia, una decina di anni fa. Così indago e viene fuori che ad oggi ha prodotto 350 milioni di scarpe, ha 19.500 dipendenti di 57 nazionalità diverse e vende sandali, sneakers, stivali, scarponcini, décolleté, borse e cinture in 87 paesi.
E ora la storia. Karl Toosbuy aveva un sogno: vendere scarpe comode a tutti. Faceva il calzolaio e, a un certo punto, avrà avuto poco più di 30 anni, gli affidano la direzione di una fabbrica di scarpe a Copenaghen. Ma le cose non ingranano, il business non è suo e lascia perdere.
Lascia un lavoro sicuro, vende casa e si trasferisce con la moglie Birte e Hanni, la figlia di 5 anni, a Bredebro sulla costa occidentale della Danimarca, a nord del confine con la Germania. È il 1963 quando affittano un piccolo appartamento, trovano una vecchia fattoria e la trasformano in una fabbrica. Questo in un paesino dove è l’agricoltura a dare da mangiare a tutti.
Ma Karl ha sempre il suo sogno. Pensa che siano le scarpe a doversi adattare al piede e non viceversa. Quindi dà la priorità alla funzionalità, poi al design. Ecco è un avverbio italiano, ma lui ancora non lo sa: gli piace il suono che fa e lo usa come marchio. Infine, sceglie pelli morbide e soffici e le sceglie una per una. Comincia a disegnare scarpe da donna con il marchio Venus. Gli affari vanno così così, ma i Toosbuys resistono perché sanno che le loro scarpe hanno grandi potenzialità. E poi sono il loro sogno.
Infatti. Alla fine degli anni ‘70 Ejnar Truelsen disegna le scarpe Joke e finalmente Ecco spacca. Da quel momento in poi comincia la rivoluzione delle scarpe confortevoli, piene di grazia e di qualità. Grazie all’acquisto della macchina a iniezione diretta che introduce finalmente la tecnologia, il marchio danese si fa conoscere nel mondo come icona di design e comfort.
Che è il motivo per cui Vittorio impazzisce per le sue scarpette blu. Le porteremo con noi fino a Capo Nord, of course.
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