Trollbeads che viaggio!

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Lise Aagarad, la signora Trollbeads

La prima volta che ho visto Trollbeads ho pianto. Occhei, ormai ho una certa età e le lacrime in tasca, ma provateci voi a trattenerle davanti al video che vi allego: un minuto e rotti per raccontare al mondo che cos’è una mamma. Deve essere piaciuto anche a parecchie altre persone perché ha ricevuto un milione e 300mila click ed è diventato virale.

Ora, poiché spero che anche i video che girerà la Berenice in Scandinavia lo diventino, li ho chiamati per capire quale sarebbe la formula magica.

Mi hanno spiegato che ogni storia è a sé e che proprio non se la sentivano di sbilanciarsi. Però, sarà che sono tutte femmine e c’è pure qualche madre (ma assai cool, diciamolo), tra me e TROLLBEADS è scattato l’incanto e così abbiamo deciso di avventurarci insieme fino a Caponord.

E ora vi spiego meglio. È venuto fuori che TROLLBEADS è un marchio di gioielli danesi ed esiste dal 1936 quando Svend Nielsen, orafo, aprì un negozio in centro a Copenaghen: fu uno dei primi a usare la fusione a cera persa per lavorare l’argento che, ai tempi, fondeva e piazzava dentro a stampi di gesso di ogni forma e dimensione. Sua l’idea di creare i primi magnifici bead, cioè dei ciondoli artigianali che, inizialmente, riproducevano esseri fatati scandinavi che lassù chiamano troll, folletti. Ogni gnomo veniva poi agganciato a un laccio di pelle: i primi braccialetti erano così.

Tradizione che è stata abbracciata dal Soren, orafo pure lui. E da tutta la famiglia, ovvio. Ma è stato merito di Lise, l’altra figlia, se TROLLBEADS è diventato un marchio di successo: nel 1987 ha aperto un negozio di gioielleria a Lyngby e alla stringa di pelle ha sostituito un bracciale d’argento a cui ha aggiunto una chiusura a doppia apertura.

la famiglia di Trollbeads

Questo perché le sue clienti impazzivano per i beads e avevano cominciato a creare bracciali personalizzati che adattavano ai loro gusti, ma anche alle ricorrenze. Per esempio, li regalavano per i compleanni, i battesimi, le lauree, i diplomi e insomma ogni momento era buono per aggiungere un bead a un ricordo speciale.

E con la chiusura estraibile avrebbero potuto aggiungerne in quantità industriale. Da qui il successo dei gioielli componibili danesi in 50 paesi: ora di beads ne esistono oltre 500 e li trovate anche in vetro, oro, rame, argento, perla, ambra e pietre preziose.

Ogni bead continua ad essere realizzato a mano da un designer e ha una storia speciale da raccontare in ogni stagione e momento dell’anno. Dunque, appena le signore di TROLLBEADS hanno saputo del nostro viaggio, ci hanno proposto di comporre un bracciale che per ogni tappa avrà un bead. Un significato magico, ecco.

Berenice è entusiasta perché nella sua cameretta ha una moltitudine di scrigni che, da quando ha imparato a pronunciare la parola “gioiello”, contengono anelli, bracciali, collane, tiare e corone da ogni parte del mondo.

E quando ha trovato il catalogo in casa ha cominciato a sceglierli con l’evidenziatore. Ma non credo che saranno tutti rosa fucsia, amore mio. Stay tuned.

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